La mia storia
La mia attività professionale inizia nei primi anni 90 lontano dalle mie origini ovvero in
terra di Toscana nella città di Firenze dove per alcuni anni ebbi il privilegio di risiedere. In quel
frangente ebbi modo di effettuare dei periodi di tirocinio professionale presso enti pubblici e privati
della città. Tra i più noti l’Istituto Ortopedico Toscano (IOT), il Centro Traumatologico Ortopedico
(CTO), l’Ospedale di Careggi. Successivamente ho proseguito la mia attività all’interno di palestre
e studi medici fra i quali una soddisfacente collaborazione con il Prof. R. Saggini specialista
ortopedico del piede e del ginocchio. Sempre nella mia breve parentesi fiorentina ho avuto la possibilità di insegnare per due anni presso un Istituto Professionale per Massofisioterapisti (IPSIA) con un contratto per docenti non di ruolo.
Tornato a Milano con un buon curricula esperienziale sono stato assunto a tempo
indeterminato part-time presso la Fondazione Don Gnocchi, sviluppando nuove competenze
professionali. Insieme all’attività svolta internamente alla struttura sanitaria ho potuto pianificare ed accrescere anno dopo anno l’attività libero professionale extra-moenia ampliando il range delle
competenze anche grazie alla formazione continua prevista.
Il buon costrutto di questa professione si lega alla costante necessità di ampliare le proprie
conoscenze e competenze al fine di offrire servizi sempre più di qualità al paziente bisognoso del
nostro intervento.
La mia filosofia
In oltre 30 anni di carriera posso affermare che le esperienze quotidiane derivanti dalla clinica diagnostica e terapeutica portano a conoscenze che nessun corso di studi può offrire. Ricordo molto bene le difficoltà ad inizio attività quando, con tanta teoria nella testa e poca pratica nelle mani, mi trovavo talvolta a brancolare nel buio davanti a quadri clinici importanti. Per fortuna, la voglia di migliorarsi e confrontarsi porta sempre ad un arricchimento professionale e culturale che nel tempo fa la differenza permettendoti di essere in grado di affrontare, capire, dissertare,
dubitare e qualche volta anche di avere la soddisfazione di risolvere qualche problema di salute. In tutto ciò credo sia determinante la fiducia nel proprio operato, cioè avere una giusta autostima, ma al tempo stesso mantenere sempre il beneficio del dubbio sulla qualità erogata e sul risultato ottenuto; questo aiuta non solo a migliorarsi sempre nel tempo ma anche a scoprire dettagli e situazioni particolari che senza un buon senso critico può limitare la qualità delle nostre prestazioni.
Domandarsi “avrò fatto bene quel trattamento a quel paziente o avrei fatto meglio a fare diversamente?” va nella direzione di chi rifiuta a priori di erogare terapie uguali per tutti a prescindere. Per fare emergere la qualità non si può standardizzare le cure relegandole a semplice esercizio meccanico buono per tutti i casi. Per questa ragione ho sempre ritenuto che è meglio avere qualche paziente in meno ma soddisfatto della qualità ricevuta dal tuo impegno piuttosto che privilegiare l’ingordigia di puntare sulla quantità di lavoro che porta inevitabilmente ad aumentare lo stress, il rischio “burnout” e conseguentemente ad una diminuzione della qualità dei tuoi servizi. Questo sono io, questa è la mia filosofia professionale ma anche di vita.
Dott. Francesco Panelli