IL TORCICOLLO

 

Il torcicollo acuto è causato dalla forte contrattura a carico dei muscoli cervicali.

Molto frequentemente la causa è determinata da un colpo di aria fredda per un finestrino dell’auto aperto o per una climatizzazione troppo rigida nell’abitacolo, oppure da posizioni scorrette involontariamente assunte durante il sonno nel letto o in poltrona davanti alla tv, ma anche da sforzi fisici eseguiti senza le dovute precauzioni che causano movimenti/torsioni anomale del collo, per non parlare di quando d’estate si pensa di fare cosa piacevole nel farsi asciugare all’aria aperta i

capelli bagnati.

Quando le contratture si fanno marcate sul rachide cervicale inizia una sintomatologia dolorosa ad ogni minimo movimento del collo in quanto le apofisi articolari subiscono gli spasmi muscolari ad ogni cambiamento di tensione richiesta dal movimento che si vuol fare.

I dolori non sono solo spesso riferiti all’infiammazione che si sprigiona a livello muscolo-articolare bensì può irradiarsi anche alle spalle ed alle braccia quando vi sono interessate anche le radici nervose.

Quando si ha un torcicollo è bene altresì farsi subito una piccola autoanamnesi per cercare di capire immediatamente se vi sia stata una causa scatenante tale manifestazione.

Perché è necessario individuarne subito la causa?

Perché va ricordato, senza ingenerare allarmismi di sorta, che un torcicollo può subdolamente nascondere anche patologie più importanti come un tumore al midollo spinale o al cranio.

Quindi l’individuazione rapida del fattore scatenante ci mette certamente più tranquilli.

Molti torcicolli sono diretta conseguenza di traumi come accade nel colpo di frusta dopo un tamponamento in auto. La differenza la fa ovviamente l’entità della violenza del trauma indi per cui più la forza traumatica sarà stata elevata e più vi potrebbero essere non solo esiti di contratture profonde ma anche di strappi e stiramenti muscolari e lesioni legamentose importanti fino ad arrivare ad erniazioni discali e fratture vertebrali.

Possedere una buona tonicità muscolare ci aiuta in via preventiva ad attutire quindi a limitare i danni di un evento traumatico a prescindere dall’entità del trauma stesso.

Chi ha avuto torcicolli di tipo traumatico ha certamente una maggior facilità di recidiva e deve pertanto porre più attenzione ai movimenti volontari che pretende dal proprio collo.

Anche chi soffre di artrosi cervicale ha una maggior debolezza strutturale quindi più facilità al torcicollo.

Il torcicollo posturale è dato da una statica alterata che a sua volta altera la fase dinamica del corpo.

In presenza infatti di una grave scoliosi o di dismorfismo congenito l’azione neuromuscolare sarà asimmetrica fra i due emilati del rachide favorendone l’insorgenza anche di frequente.

Meno frequente ma tutt’altro che assente è il torcicollo di tipo reumatico che si scatena nei soggetti gottosi. Questo torcicollo a differenza dei precedenti esaminati si insinua lentamente ed in maniera persistente con durata anche abbastanza prolungata soprattutto quando l’azione gottosa è avanzata.

Infine va menzionato che un torcicollo può derivare anche da problematiche dentarie. Se soffrite di mala occlusione dentale oppure dopo l’applicazione o la sostituzione di un ponte gengivale piuttosto che di una estrazione di un dente o l’implementazione di una dentiera dovesse nei giorni successivi scatenarsi un torcicollo il consiglio è di affrettarvi a parlarne col vostro dentista e, se quest’ultimo non sapesse affrontare il problema con la dovuta cognizione di causa, sarà

consigliabile rivolgersi ad uno specialista in gnatologia.

Ma come si rimedia ad un torcicollo acuto?

Prima di tutto si procede ad una anamnesi attenta.

Quindi attraverso l’esame obbiettivo si eseguiranno delle manovre dolci in via attiva e passiva di flessione, estensione e rotazione del collo per evidenziare i blocchi meccanici e la disfunzionalità muscolare.

Attraverso la palpazione del rachide cervicale si valutano il livello di contratture e di sensibilità cutanea unitamente si verifica la forza degli arti superiori in abduzione e flessione oltre ad indagare su eventuali ingrossamenti nodulari e ghiandolari sotto al mento ed alla gola.

Nei traumi più violenti ove il sospetto possa ricadere su fratture e lesioni scheletriche si consiglia di effettuare una radiografia rx cervicale e torace in abbinata con una RMN per valutare l’azione traumatica ricevuta dai tessuti molli quali muscoli , legamenti e dischi .

In caso di trauma non particolarmente violento è sempre consigliabile fare una TAC o una RMN.

Come fare prevenzione?

La prevenzione si fa dedicando 5 minuti ogni mattina ed ogni sera a fare semplicissimi esercizi di flessione e rotazione del collo magari prima ben spiegati dal fisioterapista.

Si fa prevenzione anche imparando a porsi nelle giuste posture durante l’esercizio della propria professione. Anche in questo caso il vostro fisioterapista vi potrà indicare quali movimenti fare e quali evitare.

Le terapie più indicate quali sono?

Quando si sviluppa un torcicollo, traumatico e non, nella sua fase acuta è d’obbligo utilizzare un collare ortopedico unitamente a terapia farmacologica antalgica ed antinfiammatoria senza eccessi.

Il collare non va comunque mai portato oltre i 5-7 giorni salvo diverse specifiche indicazioni da parte dell’ortopedico.

Superata la fase acuta la miglior terapia possibile è fare un ciclo di massaggi terapeutici decontratturanti seguiti da ciclo di fisiokinesiterapia attiva e passiva con pompages manuali locali.

Anche alcune sedute di laserterapia sono indicate specie dove la muscolatura resta molto dolente anche dopo aver portato il collare.

Altro ausilio utile alla causa è l’utilizzo di termoterapia esogena che ha effetti miorilassanti ed ha azione complementare alle terapie manuali citate in precedenza.

Di contro, si sconsiglia l’uso di crioterapia ad aria surgelata per i seguenti motivi:

1 - l’azione del freddo è vasocostrittrice indi per cui se da un lato si ottiene il beneficio di un effetto anestetico nei casi di dolore muscolare acuto, dall’altro si avrà un incremento della rigidità dei fasci muscolari stessi.

2 – l’aria surgelata propinata con violenza sui tessuti provoca uno shock di congelamento a tutte le strutture superficiali e profonde. Tale “surgelamento” inizialmente antalgico per effetto anestetico del freddo sarà nefasto a livello scheletrico in quanto verrà maldestramente assorbito a livello delle articolazioni più prossimali all’area trattata favorendo in futuro l’insorgenza di artrosi e di patologie reumatiche.

3 – il paziente dopo un colpo di frusta od un torcicollo originatosi da altre cause sente egli stesso il bisogno di riscaldare la parte e non di surgelarla .Per questo motivo, personalmente reputo che prima di effettuare o pensare ad una terapia di qualsivoglia genere vada ascoltato il nostro corpo ed i segnali che ci invia.

L’effetto della termoterapia esogena cioè della fonte di calore, oltre ad essere gradevole, non ha controindicazioni di nessun tipo ed è elettiva al trattamento di forti contratture post-traumatiche e non.